sabato 23 marzo 2013

West - East


Come partecipare
La partecipazione è libera e aperta a tutti, nel più puro spirito Fluxus e Mail-artistico.
E’ sufficiente che due o più artisti si accordino nel compiere un’azione creativa a tema, simultaneamente e in luoghi diversi (west-east) e ci inviino la relativa documentazione specificando  titolo, luoghi, data e ora dell’azione.
I temi e i media sono liberi: grafica, fotografia, performance, video, suoni, scrittura ecc.
Si prega cortesemente di evitare temi a sfondo raziale, pornografico o in qualsiasi modo offensivi.
La documentazione potrà esserci inviata direttamente tramite e-mail o altro mezzo da concordare (DVD, Dropbox, ecc)
 Il Progetto
Un’idea, un contatto, la nascita di una rete. West-East. Un nuovo progetto basato sulla simultaneità: fisica, concettuale, creativa.
Land-art, web-art, public-art, performance, installazioni, opere diversissime tra loro, nate da personalità diverse ma scaturite da una stessa idea, “libera ed inafferrabile”, che diventa connettore tra l’Est e l’Ovest. Ogni intervento di West-East (progetto nato dall’incontro tra Bruno Cassaglia e Maurizio Follin) è composto da due azioni compiute simultaneamente in due luoghi diversi: e non importa che questi luoghi si trovino su due distinti paralleli, sarà evidenziato solo il loro essere più ad est o più ad ovest rispetto all’altro. Est ed Ovest, quindi, mai Nord e Sud: le azioni sono simultanee, poste sullo stesso piano temporale e spaziale: mai sopra-sotto, poiché nessun posto/luogo/artista è inferiore o superiore all’altro.
E’ un messaggio forte, importante in un mondo, quello di oggi, in cui sembra che ogni individuo, ogni società, ogni paese, miri a dimostrare la propria supremazia sugli altri: che sia una supremazia culturale, economica, numerica non ha importanza, basta essere al di sopra di qualcosa o di qualcuno. West-East al contrario abbraccia tutto e tutti in istanti di creatività che idealmente, e sempre su un piano orizzontale, uniscono “luoghi e dimensioni diverse” grazie a gesti che, per quanto effimeri e minimali, diventano paradigma di unione, contatto, dialogo.
O è proprio la loro inconsistenza materiale, il loro essere al di sopra di ogni fisicità, la durata minima di ognuno di essi, a renderli così importanti? Interventi provvisori e precari, come lo scrivere “West” su un petalo, o riprendere un filo azzurro che corre da Savona a Belluno (ovest-est), o inaugurare una mostra nel preciso istante in cui l’altro (ad est) realizza un’installazione virtuale, si dimostrano capaci di creare una rete di interazione che, utopisticamente, può diventare universale. E non ci resta che augurarsi che lo diventi davvero.
Nicoletta Consentino
Grazie per l’attenzione

Bruno Cassaglia e Maurizio Follin
westeast.arte@gmail.com

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