giovedì 7 marzo 2013

Primo Manifesto MUD di Stay on Fango - 2009


Primo Manifesto di MUD, Stay on Fango, datato 2009, quando per la prima volta a parole si è riusciti ad esprimere in parte una sensazione che umanamente si avvertiva sulla pelle, già dai tempi della scuola..


Andando per ordine, comincerò dall'inizio, perchè MUD? Domanda valida e molto ampia.
MUD perchè MUD vuol dire fango, perchè nel mondo dove ci troviamo siamo costantemente sottoposti a "piogge" di ogni tipo.
In primo luogo queste piogge sono mediatiche (con tutta la vasta gamma di gocce più o meno filtrate dai nostri sensi al nostro cervello).
Quando i media non sono chiamati in causa invece siamo sottoposti ad una pioggia di pensieri che nasce e muore fuori, e sopratutto dentro ognuno di noi: il risultato di queste piogge è il fango che intende "MUD".
Capita anche nella società di oggi di avvertire una costante sensazione.
Questa sensazione, lo chiamiamo presentimento si manifesta emotivamente in diverse modalità, rabbia, tristezza, impotenza, grinta, senso di colpa, euforia.  Sentirsi invischiati come incollati in una qualche sconosciuta matrice che tiene le persone tutte impastate assieme limitandone i movimenti fisici e mentali e che di fatto amalgama e rende ogni impulso di volontà al suo interno, non solo più difficile, ma anche più lento e faticoso di come in realtà può essere naturalmente.
Questa matrice viscosa, incollante e sporca è il fango che intende il MUD.
Capita che qualcuno provi a smuovere la propria volontà all'interno di quest'impasto corrotto e nauseabondo che non soddisfa l'esigenza e l'idea di vita libera dell'essere umano in una comunità.
Cosa succede dunque?
Succede che il primo materiale disponibile che si trova per quantità è proprio il fetido impasto nauseabondo che tutti e tutto culla.
Cosa fa quindi colui che vuole muovere la propria volontà?
Questi figli del fango, nella fattispecie, iniziano a spalare il fango che li avvolge lanciandolo addosso a chi nel fango, nell'impasto collante, ancora sta dentro e naviga spensierato.
Questa matrice unica quindi, è prima trappola e poi arma per la rivalsa, il fango sporca, il fango è confusione.
Come il caos primordiale è una molteplicità indistinta, e in questo mondo il caos regna sovrano: non saranno certo le linee chiare e geometricamente distinte di un grattacielo a darci l'illusione che nel mondo tutto quadra in una razionalità illuminata e perfetta.
Vediamo bene che le correnti che governano il globo seguono quanto di più animalescamente umano abita il profondo della nostra personalità e della nostra mente.
Si chiamano bisogni primari, o istinto di sopravvivenza.
Ciò dal quale ci liberiamo è fango viscido e colloso, lo stesso fango frutto delle piogge, lo stesso fango corrotto che permea la matrice del collante che ci tiene tutti assieme ignavi e impastati, fango che in qualche modo tiene da sempre in scacco la necessità di libertà, la necessità di esprimersi a gran voce.

Come si esprime quindi il MUD? Che risposta dà alla necessità di esprimersi a gran voce?
Il MUD trae il proprio materiale creativo applicando la materia grigia del cervello alla poltiglia che è buttata sul cervello stesso dalle piogge mediatiche e non, trae risorse nuove dalle stesse sostanze che deteriorano la creatività, lo spirito di iniziativa, l'autonomia e indipendenza dell'individuo.
Il MUD prende queste sostanze, le rimpasta, le rimodella, da loro nuova identità e infine le chiama con nomi diversi da quelli che avevano in origine.
Questo non è un processo creativo inedito. Lo conosciamo già. Lo conoscete tutti voi.
Un bambino che gioca con la terra bagnata subito dopo la pioggia, o con la sabbia in riva al mare, si comporta allo stesso modo: è lui stesso a dare forme nuove alla base che lo accoglie e che oltre ad accoglierlo in qualche modo lo limita.
Quindi il MUD rimodella una base e la trasforma, per poi trasformarla nuovamente secondo un ordine nuovo e autonomo rispetto a com'era in principio dopo il bombardamento o pioggia, mediatica e non.
Il fango non è altro che una base (terra), sottoposta a un bombardamento (pioggia), trasformata rispetto a com'era in principio (roccia di terra, terra asciutta), e trasformata nuovamente poichè plasmabile (fango), e il fango una volta modificato prende forma in un solido nuovo, qualcosa a cui prima non assomigliava minimamente e della quale diventa materia stessa d'espressione.
Anche questo è il fango che intende il MUD.
Questa è il senso principale della direzione verso la quale tende l'espressione, semantica e creativa, del MUD.

Cosa vuol comunicare il MUD?
MUD vuole comunicare: malessere, impaccio, nausea, sazietà, fame, angoscia, voltastomaco, il dolore di un pugno in pancia, l'attimo prima di morire soffocato dalle risate (per coloro che soffrono il solletico), lo sguardo di chi vede morire una persona che non riesce a respirare mentre soffoca dalle risate (per coloro che fanno il solletico), disarmo, desolazione, rabbia, pace e amore, fratellanza, rispetto, irriverenza, egoismo, altruismo, condivisione, odio, sogni, realtà, impotenza, strapotere, anarchia, totalitarismo, regime, dittatura, schiavitù, cooperazione, aggregazione, integrazione, coinvolgimento, solitudine, riflessioni, ragione, istinto, tenebra, colore, carta bianca, mattoni, azione, contemplazione, tedio, accidia, operosità, stallo, dinamismo, il volo di una busta di plastica, discariche a cielo aperto, liquami, oli esausti, ruggine, tetano, zucchero, glassa, meringa, cianuro, bomba atomica, rifiuti radioattivi, preistoria, istinto di conservazione, presente, futuro, passato prossimo, passato di verdure, presente, assente, imperfetto, dio, uomo, inettitudine, talento, spontaneità, buono & cattivo gusto/tempo/gioco, skinhead, rastaman, positive vibes, il blu notte delle note jazz. E poi: la notte, il giorno, la calma piatta del pomeriggio, ribellione, sottomissione, diffidenza, indecisione, ubbidienza, disubbidienza, guerra, politica, marionette, ingenuità, pubblicità, comfort, scomodità, routine, FASTIDIO, sporcizia, il senso del pacchiano, ipocrisia, circostanze, sensazioni, estemporaneità, anacronismo, paura & alienazione, manette & tette, macelleria, carne cruda, carne cotta, carne in scatola, decotti d'erbe, tisane, thè verde, simpatia, rassegnazione, grinta, egocentrismo, onda d'urto, propagazione, mobilitazione, occhi chiusi, occhi aperti, sonno, veglia, veglia nel sonno & sonno nella veglia, molte idee confuse [purtroppo/menomale], poche idee chiare [purtroppo/menomale] etc... Accartocciate il tutto, ora di là c'è un cestino, facciamo canestro.

Come lo vuol comunicare?
Il MUD tende a comunicare in tutti i modi possibili e accessibili in un momento di slancio creativo, nonchè nei modi più pratici e veloci disponibili nell'istante in cui un impulso cerebrale (o cos'altro?) suggerisce di rappresentare un idea o una sensazione per fermarla dalla fugacità del pensiero alla temporanea stabilità di un artefatto o un artificio materiale e concreto.
I modi di rappresentare, quindi il COME dell'espressione creativa del "FANGO" è un argomento che non spetta al sottoscritto sviscerare e sviluppare nei canoni (anche perchè non esistono), quanto a ognuno di noi nel silenzio caotico o perchè no, armonico, della propria testa.
Tuttavia si possono accennare alcuni canali preferenziali nell'espressione delle problematiche o questioni che mano a mano vanno a costituirsi e a stanziarsi come sassolini nelle scarpe: "Dell'artista?" - No. Sassi nelle scarpe del giovane disturbato e deviato figlio del fango.-
I canali preferenziali sono: irriverenza, sarcasmo, ironia, squallore (il gusto del grottesco), spiattellati possibilmente in faccia al mondo attraverso la costruzione o la rielaborazione, ma qualche volta anche attraverso una spudorata e semplice osservazione e resoconto della realtà.
Una realtà tanto caotica, ironica, cinica, sarcastica e sporca quanto almeno i paradossi, antitesti di valori e situazioni, iperboli, eccessi e situazioni estreme che il MUD vuole riproporre in chiave forte ed energica prendendo spunto dalla soggettiva (pur spesso condivisa) visione del mondo del singolo individuo.
Talvolta si copierà il mondo dell'apparenza/ l'apparenza del mondo, altre volte ci si prenderà gioco di eventi reali felici o infelici, esagerando, esasperando, con l'impiego di metafore, analogie, paradossi, antitesi, paragoni e l'accostamento di elementi più o meno affini tra loro e ad ogni modo sempre a gusto e discrezione dell'autore, ragion per cui a causa del movente stesso della creazione e dello spirito motivante del MUD (accennate prima) esse si rendono auto-immuni e sono al riparo per diritto di nascita da certe maliziose critiche vuote, mirate a minare l'atto creativo in sè di coloro che si cimentano in un'attività prima di tutto volta a partorire un prodotto autofruibile da parte dell'autore stesso.
Una attività di matrice collettiva che vuole stimolare creatività e senso critico individuale, soprattutto per se stessi, per ricordare, per ricordarsi, per denunciare e per denunciarsi, per illuminare e per illuminarsi.

A chi si rivolge?
Chiunque crei qualcosa nel MUD lo crea prima di tutto per sè, per capire un pò meglio, se possibile, cos'è che nel proprio cervello si muove e dimena a tal punto da scuotere, pari a un movimento sismico, le fondamenta della propria personalità.
Di riflesso si rivolge a tutto il mondo, preferibilmente al mondo giovanile, con l'intento neutrale e disperato non di comunicare direttamente attraverso l'opera (almeno non in prima istanza), neanche di convincere attraverso un'opera (persuadere una persona della propria ragione sottintende già una comunicazione, nonchè almeno teoricamente un'esatta comprensione dell'opera stessa..): niente di tutto ciò.
Con l'atto creativo, oltre che parlare al proprio intuito, l'autore mira a rivolgersi ai fruitori esterni attraverso il semplice e genuino coinvolgimento, una sorta di contagio creativo, una diffusione che il presente auspica "a macchia di fango" in termini di qualità e capacità intaccante, mentre sarà il futuro a svelare se questa la stessa diffusione sarà anche per così dire "a macchia d'olio".

                                                                                                                                                              Stay On Fango

Nessun commento:

Posta un commento