L'elenco parte da Napolitano e continua con Renzi.
Che si salvi qualcuno è più difficile di un miracolo. Inutile farlo, questo elenco, ci capiamo perfettamente.
La questione è che fare?
Chi può farlo?
L'opposizione nel paese, nonostante la lobotomizzazione cui tutti siamo stati sottoposti, esiste e cresce.
Manca una organizzazione capace di unirla in una forza dirompente che cambi il quadro politico. Manca una comprensione della vastità e complessità della crisi (che non è solo italiana e europea, ma è mondiale).
Senza queste due cose (entrambe possibili) è inutile piangere.
Sulla prima sarò sintetico e franco, come al solito.
L'unica opposizione al momento è il Movimento 5 Stelle.
Prescindere da essa è, prima che sbagliato, stupido.
Ma il M5S da solo non può farcela.
Con il 25% non si cambia l'Italia.
Promettere questo in queste condizioni e con l'attuale struttura del movimento significa dire uno sciocchezza e condannarsi alla sconfitta.
Dunque si pone il problema, adesso (non domani) di operare una svolta radicale nella fisionomia del M5S. Quale svolta lo deve decidere il Movimento, ma fino ad ora si batte il passo.
Sulla seconda carenza il discorso è più complicato. Il M5S (ma neanche la sinistra, e neanche la destra) non ha questa visione.
Non è un movimento che metta in discussione l'assetto sociale.
Per questo non ha un'idea organica di trasformazione.
Per questo non ha opinioni su questioni cruciali dell'assetto sociale italiano e internazionale.
Non gliene faccio una colpa: è giovane e inesperto, non ha fondamenta profonde.
Ma bisogna che il suo vertice, la sua testa, prenda atto che questa idea qualcuno deve essere in grado di secernerla.
Dunque organizzi la sua creazione.
Non lo si potrà fare in cinque minuti, ma ogni minuto perso lo è per sempre.
Può nascere da dentro il Movimento?
Sarebbe un'illusione e anche un errore grave.
Bisogna costruire una grande alleanza democratica e popolare.
Non ci sono scorciatoie.
O si fa questo o il Movimento andrà in pezzi, e sempre più velocemente.
Che si salvi qualcuno è più difficile di un miracolo. Inutile farlo, questo elenco, ci capiamo perfettamente.
La questione è che fare?
Chi può farlo?
L'opposizione nel paese, nonostante la lobotomizzazione cui tutti siamo stati sottoposti, esiste e cresce.
Manca una organizzazione capace di unirla in una forza dirompente che cambi il quadro politico. Manca una comprensione della vastità e complessità della crisi (che non è solo italiana e europea, ma è mondiale).
Senza queste due cose (entrambe possibili) è inutile piangere.
Sulla prima sarò sintetico e franco, come al solito.
L'unica opposizione al momento è il Movimento 5 Stelle.
Prescindere da essa è, prima che sbagliato, stupido.
Ma il M5S da solo non può farcela.
Con il 25% non si cambia l'Italia.
Promettere questo in queste condizioni e con l'attuale struttura del movimento significa dire uno sciocchezza e condannarsi alla sconfitta.
Dunque si pone il problema, adesso (non domani) di operare una svolta radicale nella fisionomia del M5S. Quale svolta lo deve decidere il Movimento, ma fino ad ora si batte il passo.
Sulla seconda carenza il discorso è più complicato. Il M5S (ma neanche la sinistra, e neanche la destra) non ha questa visione.
Non è un movimento che metta in discussione l'assetto sociale.
Per questo non ha un'idea organica di trasformazione.
Per questo non ha opinioni su questioni cruciali dell'assetto sociale italiano e internazionale.
Non gliene faccio una colpa: è giovane e inesperto, non ha fondamenta profonde.
Ma bisogna che il suo vertice, la sua testa, prenda atto che questa idea qualcuno deve essere in grado di secernerla.
Dunque organizzi la sua creazione.
Non lo si potrà fare in cinque minuti, ma ogni minuto perso lo è per sempre.
Può nascere da dentro il Movimento?
Sarebbe un'illusione e anche un errore grave.
Bisogna costruire una grande alleanza democratica e popolare.
Non ci sono scorciatoie.
O si fa questo o il Movimento andrà in pezzi, e sempre più velocemente.
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