giovedì 23 ottobre 2014

Molto pelo sullo stomaco di G Angelo Billia.


Molto pelo sullo stomaco di G Angelo Billia.

C’è una diga costruita con criteri moderni, per la realizzazione della quale si è fatto a meno degli operai. 
La cosa si spiega con l’abnegazione sul lavoro profusa da pensatori un tanto al chilo; da giovanotti e signorine, (più o meno), che riempiono con lena la discarica chiamata informazione; da distinti signori a cui non affidereste neanche il borsellino, che pontificano d’economia; da disgraziati, culturalmente nullatenenti, che si affannano a spiegare che, sì, le cose vanno male, ma vuoi vedere, mettendo qualcuno in galera e sostituendolo con onesti a loro immagine e somiglianza, sai che paradiso!
Nonostante tutto il lavoro profuso, la diga non riesce a contenere del tutto i liquami. 
Ogni tanto qualche piccola crepa si apre e da essa esce uno zampillo prontamente tamponato dal ditino di qualche solerte costruttore.
E’ la favola d Hendrick che si ripete tutti i giorni.
Questa volta si tratta della bimba italiana proveniente dall’Africa e del racconto delle torme di mamme inferocite che temono il contagio di Ebola per i propri figli. 
Scandalo inusitato! 
Qualcuno particolarmente illuminato mentre preme il ditino arriva a dire: “sta uscendo il medioevo”!!! 
Capisco che, dopo aver fatto tanto per nasconderlo uno possa anche sentirsi avvilito, ma ho difficoltà a capire la sorpresa riferita al medio evo. 
E’ come trovare strana la presenza dell’acqua in mare.
Per dirla in un altro modo, ci vuole un bel pelo sullo stomaco a servire il feudatario e poi a scandalizzarsi se i servi della gleba si comportano come gli è stato insegnato.
Fuori dai denti: c’è più medio evo in chi non crede nelle garanzie sanitarie di un sistema che dice di guarire tutto e non sa neppure guarire un raffreddore, o in chi, approfittando di ciò, si appella ad una ragionevolezza tanto pelosa quanto inesistente?


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