venerdì 24 ottobre 2014

"Santo subito" di G Angelo Billia.


SANTO SUBITO
(Sperando nella tradizione che santi si diventa da morti.)

In piemontese il tacchino si chiama “bibin”, ed è da questo che deriva il termine “imbibinare”, cioè, ridurre un essere umano a livello di un tacchino.
Di che parlo?
 Della sensazione che ho provato alla vista del Napolitano pontificante su tre, dico tre, classi liceali provenienti da tre, dico tre, zone d’Italia, per un totale onnicomprensivo di centoquaranta studenti.
Mi sono ricreduto quando ho compreso l’obiettivo del sommo.
 La chiesa vola nel gradimento della cultura in scatola italica, è ovvio che chi conta cerchi la via della santificazione.
Eh sì, l’indefinibile, (per essere buoni ed educati), c’è riuscito, il suo viatico alla santificazione l’ha avuto, come spiegare altrimenti l’impresa sovrumana di trovare tre classi liceali che, anziché lanciargli i calamai sulla vetusta fronte, l’applaude, educatamente, ma l’applaude.
Il resto non conta, fa parte del copione ormai collaudato: “più sviluppo e meno austerità!” Recita il beato.
Qualcuno, maligno, potrebbe dire che la cariatide ha fatto tutto il disumanamente possibile perché l’austerità uccidesse lo sviluppo, ma sarebbe un sofisma. 
Nella alte sfere la coerenza non è collegata alla voce. 
Come dire, la carezza del boia dopo che ti ha steso orizzontale.
Bastasse questo, ma no, non basta. 
Come sempre accade quando si vuole strafare, è arrivato a dire che “l’Europa è nostra”, omettendo un “questa”, quanto mai opportuno. 
L‘uso del plurale maiestatis si presta all’equivoco e prontamente i giovani intimiditi ci sono caduti: “ah beh, se è nostra…”. 
Gli applausi di rito hanno salutato la presa di possesso inaspettata.
Sorge un dubbio non da poco, che sia questa la ragione della ditata di sterco data dal sommo &C. alla Costituzione, là dove recita: 
"scuola privata sì, ma senza i soldi dello Stato"? 
Quanti milioni di Euro pubblici sono costati gli applausi di centoquaranta “studenti”?


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