lunedì 27 ottobre 2014

Estetica delle apparenze di Delfo Cantoni.

Estetica delle apparenze.

L’artista e teorico Sergio Lombardo fin dall’inizio ha operato una critica all’arte tradizionale cercando nei suoi quadri monocromi la non arte per fare quello che gli altri non facevano. 

Non l’ispirazione delle regole, un metodo che porta al quadro come è stato scritto da altri autorevolmente. 
Quadri rivoluzionari per l’arte perché non ricalcavano quanto prima si era fatto, visto e rivisto e copiato.
I provos il movimento hippy costole di un romanticismo che presenta l’artista, il finto artista a dir la verità nell’apparenza. Il vero artista è colui che ha creatività e rovescia la cose ne istiga la rivolta permanente, “stenterello confonde il cappello con il cervello”.
Confidando che tale persona perché così esteriormente diversa sia anche in perpetua condizione di ispirazione per darci delle opere d’arte. 
Persone interessate a vendere ed incamerare opere dovrebbero cercare come cani da tartufo siffatto disordine interiore ed esteriore, pensate a Giancarlino Benedetti Corcos e accontentatevi. 
Dopo studi giuridici Lombardo compie studi psicologici e psicologico sociali direi. 
Lo stereotipo ed il pregiudizio. 
Noi abbiamo delle credenza ingessate e tendiamo molto a chiudere dentro dei gruppi le persone ci orientiamo e confidiamo nelle apparenza cosa diversa succede ad uno psichiatra ad un critico di costume, ad un” lookologo” come Roberto D’Agostino.
All’interessante incontro dei martedì critici tenutosi al museo Maxxi, ai primi di ottobre del 2014 per onorare Cesare Pietroiusti ci era dovuto l’intervento di Sergio Lombardo che diede il la a quella stagione rivoluzionaria per l’arte. 
Viene ricapitolato l’episodio dell’incontro tra i due maestri:
”Quel giovane sembrava un attore, era un intellettuale erano tutti arrabbiati e lui era calmo, era un artista”.
Se con il teorico Domenico Nardone l’esperienza del centro studi per l’arte Jartrakor esce dal laboratorio l’azione performativa di Cesare Pietroiusti in particolare, si fa accompagnare da una suggestione letteraria.
Cesare Pietroiusti un rivoluzionario artista in incognito.
La pecca di Pietroiusti è chi espande il successo la carriera, l’arrivismo come tutti i socialisti amici di Sofri ex Lotta Continua.
"Reporter quotidiano"? 
Erano si sessantottini o ex tali ma socialisti craxiani.
Altra pecca di Lombardo, se si può dire pecca aver ceduto a Bonito Oliva, poteva essere l’unico esempio di teorico ed artista se non faceva scoreggiare criticamente Bonito Oliva.


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