mercoledì 27 febbraio 2013

"Addetti ai lavori" inseguono onde di movimento

Un tempo conoscevo un gallerista, in realtà non era proprio un gallerista, era un ex artista pittore iperrealista a contratto che aveva terminato le vendite su committenza a contratto terminato, forse non era proprio un artista dato che la sua casa la presentava come galleria dove si proponeva come curatore e "scopritore" di talenti, talenti da scoprire al buio perché nei suoi laboratori di pittura la luce era negata, la sua era una scuola di pittura dove si dipingeva al buio; ma non era forse neanche un Maestro, era un sindacalista e un militante politico che forte della sua formazione artistica sapeva sempre naturalmente inseguire il vento a cui sottomettersi.
Un tempo era PDL, poi è divenuto SEL, quando il partito di plastica è nato ha creato la figura dell'artista candidato, militante e operatore culturale SEL fino a..., fino a quando il Movimento Cinque Stelle ha bucato alla Camera e al Senato, poi come per magia, dopo il trionfo del M5S, è diventato un attivista del movimento postumo via web, adesso lo proclama e lo sostiene, quello che a questo punto mi chiedo è come farà Grillo a marginalizzare certe figure sciacalle nate a carico del pubblico e che usano il pubblico per infiltrarsi e tirare a campare con i loro interessi privati?
 La questione del movimento al governo è una questione aperta, un utopia del possibile e del partecipato, ma come si filtra trasversalmente la militanza quando accede a palazzo? Come distinguere in un movimento il partecipato dal paraculato?



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