Gli artisti oggi
nascono con uno strumento da utlizzare, il sistema dell’arte, privi di
questo sembrano incapaci di
entrare in contatto con l’ambiente umano circostante.
Questo accade a
tutti gli artisti contemporanei, perché? Sono prigionieri dei pregiudizi
culturali degli artisti che li hanno preceduti? Sono artisti nati imprigionati
in galleria e in esposizione fin dalla nascita?
Sbagliamo se
sosteniamo che artisti patinati e omologati da sistema dell’arte siano artisti
sottomessi?
Fosse vero
quante sono le loro patologie psicosomatiche?
Ragionate un
attimo su di voi invece, voi artisti ribelli e disobbedienti, voi artisti che vi siete rovinati con
le vostre mani e avete inconsapevolmente rafforzato quella invisibile scala gerarchica
di sottomissione all’interno di un sistema.
Siete cellule
sparse che con la vostra soppressione avete solo contribuito (come chi vi
scrive) a generale la condizione anormale e supina dell’artista che si crede
detentore della norma professionale.
Non resta per
voi che la fuga, nell’altro sistema oltre il sistema, mondo creativo dove è
possibile giocare fino al limite di rottura con il sistema e il gruppo
dominante, solo oltre il sistema potete restare voi stessi, non siete e non
siamo professionalmente e umanamente dei dominati stabili dal committente,
siamo oltre il sistema perché i normali siamo noi, e tu, artista supino e
zerbino, cosa aspetti a raggiungerci?
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