AMACI O AMACA?
ANGELO RIVIELLO
Siamo arrivati, all’ottava Giornata del Contemporaneo 2012,
organizzata da AMACI. Giornata che coincide con una gravissima crisi economica,
annunciata da tempo.
Potresti esprimere una tua opinione andando a ruota libera “spassionatamente”?
Mimmo
L'idea di sostenere degli spazi pubblici d'arte contemporanea a
carico del contribuente per incrementare interessi privati è una idea malata e
perversa dell'arte contemporanea, così come lo è paragonare il mecenatismo
rinascimentale all'investimento bancario che passa per i giochini delle case
d'aste e le bolle economiche finanziare, nel concetto di mecenatismo era insita
una idea di cultura e ricerca contemporanea che non c'è dietro lo scoop
giornalistico in differita che viaggia nell'idea artistica contemporanea
imposta dagli spazi pubblici d'arte contemporanea a gestione privata, attestano
la sconfitta della ricerca artistica davanti a media integrati ed i mezzi di
comunicazione di massa, è un falso storico che annienta la vera ricerca di
senso del fare artistico, io odio il circuito espositivo AMACI.
ANGELO
Cosa ne pensi di questa giornata dedicata (pare) all’arte
contemporanea in Italia?
Mimmo
Che si tratta di una giornata dedicata ai prodotti artistici
creati da un circuito senza il quale l'artista non esisterebbe e quindi celebra
la negazione dei processi di ricerca artistica propri dell'artisra stesso.
ANGELO
La formula, e cioè quella di esporre contemporaneamente in tante
città italiana e in ogni luogo (anche il più sperduto della Penisola) per
coinvolgere un pubblico sempre più vasto, secondo te, è giusta o lascia spazio
ad un qualcosa che non torna?
Mimmo
Mirabile strategia che mira a pubblicizzare il circuito museale
di arte contemporanea in ogni dove, in teoria anche in un automobile galleria a
Capoterra in Sardegna ci si ritrova a celebrare il Man.
Angelo
Cosa funziona, in questo intento di educare la gente all’arte
contemporanea?
Mimmo
L'idea del contatto diretto con il pubblico.
Angelo
Cosa non funziona, invece, in questo desiderio di rendere l’arte
del presente “massificata”, o meglio renderla di più ampio respiro per
coinvolgere direttamente il pubblico?
Mimmo
L'idea di manipolare il contatto con il pubblico, svagandolo e sedandolo
in maniera compiacente togliendoli la possibilità di riflettere da protagonista
sull'arte del proprio tempo.
Angelo
Secondo te è giusto che ogni anno sia un artista storicizzato ad
offrire l’immagine per il logo della manifestazione (Cattelan, Arienti, Paolini,
Vezzani, ecc. senza nulla togliere alla loro storia)?
Mimmo
Non è giusto, l'immagine per essere partecipata dovrebbe essere
de-localizzata e ciascuno dovrebbe essere libero di farsi la propria.
Angelo
Secondo te cosa si dovrebbe o si potrebbe fare?
Mimmo
Odiare
il circuito amaci e prendere in maniera netta e critica le distanze per
rispettare i processi di senso dell'arte.
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