r impedire questo accordo nuovo tra le forze progressiste e moderate, che avrà i suoi effetti nella battaglia nazionale".
Si vergogni, presidente: i suoi metodi diffamatori continuano, nonostante le querele, nonostante le pessime figure. Se la mafia non si è astenuta e ha votato contro di lei, per chi ha votato allora? Per Nello Musumeci? Per Giovanna Marano? Per Grillo? Le piace così tanto questa operazione di autosantificazione condotta a colpi di fango contro l'avversario?
Le ricordo che Nello Musumeci ha una storia personale e politica immacolata, ed è stato per anni sotto scorta perchè sventò appalti mafiosi nel catanese. Le ricordo che Givanna Marano è una donna onesta e forte, con un curriculum di battaglie da sindacalista in mezzo ai lavoratori. E le ricordo, in ultimo, che il governo di Raffaele Lombardo - indagato per mafia - è stato tenuto in piedi per anni dal Pd, il suo partito, a seguito di un indecente ribaltone, e che durante queste ultime elezioni lo stesso Lombardo si è adoperato in più modi per procurare a lei, sottobanco, una bel mucchietto di voti. Notizie verificate e confermate su più fronti.
Le ricordo, poi, che ad essere alleato con L'Udc, il partito di Totò Cuffaro - in carcere per mafia - è lei, non gli altri.
E le ricordo, infine, che di chiacchiere sul supporto che a Gela le avrebbe dato il clan degli Emmanuello ce ne sono tante. Riportate sui giornali, collegate alle indagini (poi interrotte) dell'ex questore - oggi suo deputato - Malafarina, ed emerse anche in ragione di tutta una serie di intrecci tra mafia, imprenditoria e politica che negli anni hanno caratterizzato il contesto gelese. Tutto ciò, fatti salvi il suo impegno contro le cosche e la sua onestà, ci mancherebbe.
In ragione di tutte queste cose, e anche del suo nuovo ruolo istituzionale, le consiglierei maggiore sobrietà e avvedutezza. Non è più il sindaco di una piccola città del nisseno, ma il Presidente di una regione a statuto speciale, che ha i poteri e l'ordinamento di un piccolo Stato. Si controlli. E chieda scusa.
Si vergogni, presidente: i suoi metodi diffamatori continuano, nonostante le querele, nonostante le pessime figure. Se la mafia non si è astenuta e ha votato contro di lei, per chi ha votato allora? Per Nello Musumeci? Per Giovanna Marano? Per Grillo? Le piace così tanto questa operazione di autosantificazione condotta a colpi di fango contro l'avversario?
Le ricordo che Nello Musumeci ha una storia personale e politica immacolata, ed è stato per anni sotto scorta perchè sventò appalti mafiosi nel catanese. Le ricordo che Givanna Marano è una donna onesta e forte, con un curriculum di battaglie da sindacalista in mezzo ai lavoratori. E le ricordo, in ultimo, che il governo di Raffaele Lombardo - indagato per mafia - è stato tenuto in piedi per anni dal Pd, il suo partito, a seguito di un indecente ribaltone, e che durante queste ultime elezioni lo stesso Lombardo si è adoperato in più modi per procurare a lei, sottobanco, una bel mucchietto di voti. Notizie verificate e confermate su più fronti.
Le ricordo, poi, che ad essere alleato con L'Udc, il partito di Totò Cuffaro - in carcere per mafia - è lei, non gli altri.
E le ricordo, infine, che di chiacchiere sul supporto che a Gela le avrebbe dato il clan degli Emmanuello ce ne sono tante. Riportate sui giornali, collegate alle indagini (poi interrotte) dell'ex questore - oggi suo deputato - Malafarina, ed emerse anche in ragione di tutta una serie di intrecci tra mafia, imprenditoria e politica che negli anni hanno caratterizzato il contesto gelese. Tutto ciò, fatti salvi il suo impegno contro le cosche e la sua onestà, ci mancherebbe.
In ragione di tutte queste cose, e anche del suo nuovo ruolo istituzionale, le consiglierei maggiore sobrietà e avvedutezza. Non è più il sindaco di una piccola città del nisseno, ma il Presidente di una regione a statuto speciale, che ha i poteri e l'ordinamento di un piccolo Stato. Si controlli. E chieda scusa.
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